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   Foto: Berndt Klyvare 

 

 

 

TARDI SULLA TERRA (1932)

 

I FIORI DORMONO

 

APOTEOSI

 

CANTO DEL TRAGHETTO

(1941)

 

È UN MONDO

 

EUPHORIA

 

NON SERVIAM (1945)

 

ABSENTIA ANIMI

 

STUPIDAGGINI (1955)

 

QUANDO COME ME

 

È un mondo ognuno di noi

 

È un mondo ognuno di noi, popolato

di esseri ciechi in oscura rivolta

contro l’io re che li assoggetta.

Ogni anima imprigiona mille anime

ogni mondo nasconde mille mondi

e quei mondi ciechi e inferiori

sono reali e vivono, benché siano incompiuti,

vero come sono vero io. E noi, re

e príncipi dei mille possibili dentro di noi

siamo anche noi sudditi e prigionieri

dentro un essere maggiore, di cui non concepiamo

l’io e l’essenza, come mom li concepisce

del suo superiore il nostro superiore.

Della loro morte, del loro amore

si colorano e risuonnano anche le nostre sensazioni.

 

Come accade al passaggio di qualche immense piroscafo

lontanissimo, oltre l’orizzonte che si stende

lucente per la sera. Non ne sappiamo niente

finché un’ondata non viene a rompersi a riva

dove stiamo, una sola all’inizio, poi una seconda

e molte alter a irrompere e a ru moreggiare

finché tutto torna come prima. Ma niente è più come prima.

 

Così ci afferra, ombre che siamo, una strana inquietudine

quando qualcosa ci dice che c’è stato un viaggio

che fra I possibili qualcuno è stato liberato.

 

 

Koch, Ludovica: L’alto, il basso, la seppia e la spirale. Studio sulle varianti a due liriche di Gunnar Ekelöf Annali, Instituto orientale di Napoli. Ludovica, 1977, p. 62

 

 

 

 

1_SWD 2_UNK 3_GER 7_FIN 7_FIN 7_FIN

7_FIN 7_FIN 7_FIN 6_ARA

 

Some of the most appreciated poems by Gunnar Ekelöf on different languages.